Il punto più stretto della penisola
Il territorio
Il punto più stretto della penisola, che in poco più di trenta chilometri separa lo Jonio dal Tirreno e il Golfo di Squillace da quello di Sant’Eufemia, offre, dalle sommità dei suoi rilievi, scenari incantevoli, che spaziano dall’ampio orizzonte dei due mari a vaste distese di ulivi, dalle selve digradanti verso ridenti colline ai pianori solcati da fiumi e torrenti.
La valle del Savuto, intensamente coltivata, si offre allo sguardo coi borghi arroccati sulle cime dei colli, mentre dallo stesso paesaggio dell’istmo, che ha come sfondo il verde delle Serre muove, lungo l’orizzonte del Tirreno, un ampio arco, che giunge fino allo stretto di Messina.
Dalle montagne della Sila Piccola, il rigoglioso altipiano ondulato che scema nella catena del Reventino-Mancuso, all’istmo di Marcellinara, che in direzione Sud si innalza verso i rilievi delle Serre, tutto il paesaggio montano della provincia è quanto mai ricco e sorprendente, con habitat incontaminati in cui all’incanto degli alberi secolari si accompagnano violette e orchidee selvatiche, fragoline di bosco e funghi pregiati. Altrettanto articolati e fascinosi i paesaggi costieri: “perle”come Copanello, Stalettì, Soverato – tra le località più belle della Calabria per la magnificenza delle spiagge e la limpida trasparenza delle acque – riservano viste mozzafiato, con insenature e calette incorniciate da fitte pinete e da una macchia rigogliosa, cui seguono promontori e scogliere a picco sul mare o, serrati tra il verde e l’azzurro, lunghi arenili di sabbia bianchissima.