Santa Severina, l’antica Siberene: la storia
L’abitato di Santa Severina è conosciuto fin dal V secolo a.C. con il nome greco di Siberene, come ci tramanda Ecateo di Mileto. Intorno all’VIII sec. d.C., nella stessa zona, i Bizantini costruiscono un kastron sulla parte più alta dello sperone di roccia e nominano il luogo Santa Severina.
Nel 1075, il normanno Roberto il Guiscardo, dopo un assedio durato due anni, si impadronisce della rocca e fa edificare il Castello, costringendo la popolazione ad abbracciare la fede romana abbandonando il rito greco. Il paese resta sotto il controllo dei Normanni fino al ‘400, quando diviene un feudo Aragonese sotto il Conte Andrea Carafa. La vicenda feudale termina nel 1800, quando il borgo entra a far parte del Regno di Napoli e poi del Regno d’Italia.
Da vedere:
Il borgo sorge su uno sperone di tufo che domina la vallata del fiume Neto.
La Cattedrale è stata eretta tra il 1274 e il 1295 da Ruggiero di Stefanunzia ed ha un impianto a croce latina a tre navate. L’edificio ha subito numerosi restauri ma conserva l’originale portale normanno: un’epigrafe sulla facciata ricorda il rifacimento iniziato nel 1705.
Il Battistero è invece il più antico monumento bizantino della Calabria: realizzato tra l’VIII e l’IX secolo d.C. , è un edificio suggestivo a base circolare, di grande importanza storico-artistica.
La Chiesa dell’Addolorata risale all’epoca bizantina e nonostante i rifacimenti conserva numerosi elementi dell’epoca pre-normanna.
La Chiesa di Santa Filomena risale all’XI secolo d.C. ed è formata da due cappelle sovrapposte a pianta rettangolare, impreziosite da due portali ogivali normanni.
Il Castello è stato eretto nel 1076 dai Normanni sui resti della precedente fortezza bizantina. Nel 1496 è stato ampliato per volere del Conte Andrea Carafa. L’edificio, perfettamente conservato, è composto da un mastio quadrato con quattro torrioni angolari, in corrispondenza dei quali si trovano quattro bastioni sporgenti; è cinto da mura merlate e circondato da un fossato.
Segnaliamo anche il caratteristico quartiere della Grecìa, nella zona orientale, aggrappato allo sperone di roccia, che si è conservato praticamente intatto dal punto di vista urbanistico nonostante gli assedi ed i terremoti.