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Paola

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Paola, luoghi calabresi

Paola: la meta di pellegrinaggio calabrese

L’origine del nome

E’ un comune di 17.195 abitanti in provincia di Cosenza. È principalmente conosciuta per aver dato i natali a San Francesco di Paola ed ospita il Santuario del Santo, centro dell’ordine dei frati minimi. Il nome Paola potrebbe derivare dal latino terra pabula, ossia “terra per il pascolo” oppure direttamente da pabulum (pascolo) il cui plurale è pabula. Secondo una leggenda il paese in passato si chiamava Patico.

Il comune di Paola confina lungo la costa a nord con il territorio di Fuscaldo, a sud con San Lucido ed all’interno con Montalto Uffugo e San Fili. Dista 39 km dal capoluogo di provincia. È il sesto comune più grande della provincia, infatti prima della cittadina tirrenica i comuni più grandi sono Rende, Rossano, Corigliano, Acri e Castrovillari. Paola dista 50 km dall’aeroporto internazionale di Lamezia Terme e 45 km dall’aeroporto privato di Scalea. La cittadina è dotata di un importante scalo ferroviario.

La cittadina è un importante meta di pellegrinaggio in Calabria.

Da visitare

La cittadina è la più importante meta del turismo religioso in Calabria.

La monumentale fontana dei sette canali sorge ai piedi di una lunga scalinata, ed è opera di artigiani locali della prima metà del XVI secolo. La fontana si apre come un grande ventaglio, a ricordare la coda del pavone, simbolo di Paola: è formata da due bracci, le cui pareti hanno a loro volta sette riquadri con sette protomi litici, dai quali fuoriesce l’acqua, che viene poi raccolta da un canale e riversata in una vasca semicircolare. Gli scudi in pietra, seppur consunti dal tempo, sono ancora intatti: raffigurano il simbolo del pavone e lo stemma degli Spinelli, che acquistarono Paola all’inizio del XVI secolo, governandola per circa tre secolo.

ll principale luogo di interesse è il Santuario di San Francesco. Altri luoghi d’interesse sono: la Badia, San Miceli (chiesa con dipinti paleocristiani), rovine romane, ed il Palazzo Scorza.  Il 27 marzo si celebra la nascita di San Francesco, mentre il 2 aprile (festa canonica del Santo di Paola) si celebra la morte. I solenni festeggiamenti in onore di San Francesco di Paola, si tengono dall’1 al 4 maggio, con diverse processioni a terra e a mare del “busto” del Santo e del mantello. La tradizione vuole che un barcaiolo si rifiutò di traghettare San Francesco dalla costa calabra a Messina ed il Santo, attraversò lo stretto con il proprio mantello. San Francesco è stato proclamato oltre che patrono della Calabria anche patrono della gente di mare. Il 4 maggio 2008 si sono conclusi i festeggiamenti per il V° centenario della morte di San Francesco.

Il Santuario di San Francesco

Il Santuario di San Francesco sorge nella parte alta e collinare della cittadina, in una valle costeggiata dal torrente Isca e ricca di vegetazione. È meta di pellegrinaggio da tutto il sud Italia, specialmente dalla Calabria, di cui San Francesco è patrono. Custodisce parte delle spoglie del Santo (le restanti si trovano a Tours in Francia).  Davanti al Santuario vi è un ampio piazzale, al limite del quale si erge la facciata principale del tempio. A destra dell’ingresso principale, vi è un arco tramite il quale si accede alla parte laterale del santuario, in cui si trovano l’ampia basilica moderna (inaugurata nel 2000) e la fonte della cucchiarella, alla quale solgono bere i pellegrini. Accanto a questa è esposta una bomba inesplosa, caduta nel torrente accanto al Santuario durante un bombardamento anglo-americano nel mese di agosto del 1943, che non danneggiò il Santuario. Continuando si accede al Ponte del Diavolo ed ad un sentiero al termine del quale si trova un luogo che fu rifugio del Santo nei suoi anni giovanili.  Entrando nel Santuario per l’ingresso principale, si accede a due ambienti semi-aperti iniziali. Nel primo sono conservate diverse lapidi, datate fra il XVI ed il XX secolo, che ricordano varie ricorrenze ed eventi riguardanti il Santuario, mentre il secondo è il vero pronao della basilica antica: a destra si trova il portale di accesso alla basilica, a sinistra vi è un affaccio sul torrente e sull’adiacente convento, ed avanti vi è l’ingresso al chiostro ed al romitorio del Santo e la cella del beato Nicola.

La basilica antica, in stile romanico, risalente al XVI secolo, è composta da un’ampia aula principale piuttosto spoglia e da un’unica navata laterale a destra, lungo la quale si aprono quattro cappellette, che ha il suo culmine nella sontuosa cappella barocca che custodisce le poche reliquie di San Francesco pervenute a Paola, fra cui alcuni suoi abiti e frammenti di ossa.  Nel chiostro del Santuario, chiuso verso l’esterno con vetrate, si trova il roseto del Santo, che costituisce oggi un folto giardino, e ospita lungo le sue pareti interne affreschi raffiguranti i principali episodi della vita del Santo, molti dei quali legati a leggende. Adiacente ad esso è il romitorio di San Francesco, un insieme di angusti spazi sotterranei che costituirono il primo nucleo di cenobio per il santo e per i suoi confratelli. Fra il chiostro e la basilica antica si erge il campanile del tempio.

Gli eventi

“A Vulata” (La Volata)  Il 21 luglio di ogni anno a Paola si celebra “a vulata”. L’espressione dialettale “Ca capa vulata” è assimilabile a quella italiana “con la testa tra le nuvole”, “nu vulatu” però è anche qualcuno un po’ pazzo. Fino agli anni ottanta questo giorno era caratterizzato da manifesti e scritte goliardiche verso le persone del luogo (soprattutto i politici). Oggi è più che altro un giorno in cui le persone fanno il bagno a mare vestite o stramberie simili.