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Melito di Porto Salvo

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Melito Porto Salvo, luoghi calabresi

Melito di Porto Salvo: una località storica

La storia

Secondo gli storici locali (tra cui R. Cotroneo) la località era sicuramente abitata in epoca tardo-romana, anche se la conferma di tale assunto è data solamente dal ritrovamento nella parte più antica (presso la collinetta Calvario) di una necropoli del V-VI secolo d.C. si Si suppone inoltre che in tale periodo il posto fosse una stazione di scambio e riposo per chi viaggiava da Reggio Calabria a Locri (Decastadium). Secondo una leggenda, un quadro con l’effigie di una Madonna, trovato sulla spiaggia nel periodo delle incursioni saracene, sarebbe giunto dal mare per proteggere il posto e gli abitanti dalle scorrerie turche. Sul luogo del ritrovamento, i melitesi edificarono un Santuario che oggi accoglie la sacra effigie. La sua costruzione fu promossa da Don Domenico Alberti, marchese di Pentedattilo da cui dipendeva il feudo di Melito. Ciò indusse gli Alberti a promuovere lo spostamento dei coloni da Pentedattilo lungo la fascia più pianeggiante e produttiva, così la zona iniziò a popolarsi. Gli Alberti costruirono la propria residenza e un’altra Chiesa intitolata all’Immacolata Concezione.

Con l’eversione della feudalità, le terre di Melito e Pentedattilo furono acquistate dai Ramirez, famiglia di origine spagnola che intensificò la produzione agricola introducendo agrumeti e vigneti, dunque colture più pregiate come quella del bergamotto. Nella seconda metà del XIX secolo fu ultimato il trasferimento di tutte le istituzioni civili e religiose da Pentedattilo a Melito.

Melito scrisse il proprio nome nella storia dell’unità d’Italia, accogliendo Giuseppe Garibaldi con i suoi valorosi “Mille” che, giungendo dalla Sicilia, sbarcarono il 19 agosto del 1860 sulla spiaggia di Rumbolo, a poche centinaia di metri dal Santuario di Porto Salvo. Garibaldi risbarcò nuovamente a Melito di Porto Salvo il 25 agosto 1862, allorquando giunse in Calabria con le sue Camicie Rosse durante una sua operazione militare volta a conquistare Roma e scacciarne il Papa Pio IX: una stele commemorativa ed un mausoleo ricordano questo secondo sbarco. A breve si prevede di recuperare il piroscafo a vapore Torino, affondato dai Borboni durante lo sbarco dei garibaldini, che da circa 150 anni giace sul fondale a 12 m di profondità.

Monumenti e luoghi di interesse

Architetture religiose

* Santuario della Madonna di Porto Salvo;

* Chiesa di San Giovanni Battista (in frazione Prunella);

* Chiesa di San Giuseppe;

* Chiesa di San Giuseppe (in frazione Annà);

* Chiesa dell’Immacolata;

* Chiesa dell’Addolorata (in frazione Prunella);

* Chiesa Protopapale dei Santi Pietro e Paolo (in località Pentedattilo);

* Chiesa della Candelora (in località Pentedattilo);

* Chiesa della Madonna del Carmine (in località Pilati);

* Chiesa di San Francesco (in località Lacco).

 Edifici storici

* Mauseoleo garibaldino;

* Mercato coperto.