“Bisogna coniugare il recupero dei nostri borghi con la riscoperta delle nostre tradizioni e con la bellezza del nostro mare e della nostra montagna, invertendo un approccio culturale che fino a qualche anno ha pensato allo sviluppo della nostra regione solo investendo in nuove volumetrie e creando città, paesi e quartieri senz’anima e senza identità. Si tratta di far partire in Calabria una vera e propria rivoluzione culturale”.
Questo il messaggio lanciato dal presidente della Regione, Mario Oliverio, nel corso di un affollato convegno sul tema: ”Progetto strategico per la valorizzazione dei borghi della Calabria ed il potenziamento dell’offerta turistica e culturale” che si è svolto a Guardia Piemontese, all’interno del suggestivo scenario del Parco Acquaviva delle Terme Luigiane”.
L’iniziativa, coordinata da Matteo Viggiano dell’Associazione “Visioni” e introdotta dal presidente della Commissione regionale Bilancio, Programmazione e Turismo, Giuseppe Aieta, si è aperta con una relazione dell’architetto Mimmo Schiava, dirigente Beni Culturali della Regione Calabria, che ha illustrato le grandi opportunità che offre il Bando regionale sulla valorizzazione dei Borghi calabresi.
Nel corso del dibattito sono intervenuti i sindaci di Fuscaldo e Cetraro, Ramundo e Aita e il presidente del Parco della Sila, Sonia Ferrari che hanno espresso unanime apprezzamento per un progetto “che – hanno detto – rappresenta un fatto epocale per la nostra regione, la prima in Italia che sceglie di investire sui propri borghi con coraggio e con una visione chiara e strategica”.
“Per un lungo periodo di tempo -ha proseguito il presidente della Giunta regionale- abbiamo investito nelle doppie case, abbiamo costruito casermoni a quattro o cinque piani, illudendoci che attraverso questi investimenti passasse il vero riscatto della nostra regione, delle nostre famiglie e delle nostre comunità. Così facendo abbiamo violentato e deturpato il nostro territorio e abbiamo creato un patrimonio che, in molti casi, è rimasto incompiuto e che, col tempo, si è anche svalutato. Sovente siamo andati aldilà delle regole e delle norme. Ora è venuto il tempo in cui correggere quella svista che ha creato solo danni e problemi alla nostra terra. L’operazione che dobbiamo mettere in campo deve essere eminentemente culturale. Dobbiamo invertire il trend e passare dall’espansione delle volumetrie al consumo di suolo zero, che non vuol dire spegnere le luci sullo sviluppo, ma spostare l’asse degli investimenti dalla cementificazione al recupero. Il recupero dei nostri borghi, custodi della storia, delle tradizioni e delle identità e ricchi di testimonianze del passato assume, in questo senso, un’importanza e un valore straordinari. Il nostro obiettivo è quello di farne un grande attrattore del turismo diffuso. Essi devono diventare luoghi di nuove forme di ospitalità, capaci di attirare presenze diversificate, amanti del turismo lento, lontani e distanti mille miglia dagli schemi del turismo di massa. E per questo abbiamo messo in campo un investimento mai realizzato in Calabria e in Italia, che prevede una dotazione finanziaria di 100 milioni di euro per le operazioni pubbliche e di 14 milioni per i privati con risorse FSC e PAC Calabria 2014/2020”.
“Ai sindaci, agli amministratori locali, ai cittadini, alla rete associativa e alle imprese -ha rimarcato Oliverio- chiediamo di diventare i protagonisti, i soggetti attuatori di quella che, senza alcuna esagerazione, possiamo definire una vera e propria “rivoluzione culturale”. A tutti chiediamo di mettere in campo un grande sforzo di creatività e fantasia, utilizzando al meglio le risorse con azioni mirate alla riscoperta delle nostre identità e alla valorizzazione delle nostre tradizioni, dando valore e significato ad un patrimonio immenso, che non è delocalizzabile e che, spesso, troppo spesso, non è conosciuto e valorizzato neanche da noi calabresi. Dobbiamo creare le condizioni per passare da una cultura dall’indifferenza ad una cultura dell’attenzione per questi nostri gioielli. La creatività è il cuore di questo progetto che dovrà essere la guida anche per lo sviluppo futuro dei nostri territori. Nell’assegnazione delle risorse non ci saranno figli e figliastri o clienti da accontentare come si faceva un tempo. Tutti coloro che avranno idee e voglia di fare sul serio per ridare bellezza e slancio alla nostra terra saranno messi nelle condizioni di concorrere per aprire una nuova fase dello sviluppo della nostra regione. Noi saremo al loro fianco e li accompagneremo in tutte le fasi del processo”.
“Incontri come questi -ha concluso Oliverio- servono proprio ad allargare la consapevolezza e la partecipazione di tutti per affermare una cultura dei diritti e delle regole nella quale ognuno possa ritrovarsi affermando la propria dignità. Ne faremo molti altri in tutta la Calabria, per stimolare e informare. Questo è lo stile che dobbiamo assumere, ma ciò presuppone un elevamento generale di consapevolezza da parte di tutti. Possiamo farcela. Sono certo che ce la faremo, perché non abbiamo nulla da invidiare a nessuno. Io ci credo e invito anche tutti i calabresi a crederci e a fare sul serio”. f.d.