Azienda Agricola Ceraudo Roberto: la Terra del “Krimisa”
Venivano da lontano e chiamarono questa terra “Enotria”, la terra del “Krimisa” l’unico vino degno di essere servito agli dei e ai vincitori dei giochi di olimpia. E in questa terra, “antica Petelia, oggi Strongoli dove si possono ammirare le vestigia delle basi dedicate a Magno Megonio, l’epigrafe dei Ginnasarchi e quella di Alcimo in memoria di Traiano, e ancora il Castello, le terme e la Necropoli delle Manche”, che ho scelto di piantare la mia vita dedicandola alla produzione del vino e dell’olio. Era il 1973, quando decisi di acquistare la tenuta appartenuta ai Principi Campitello e Pignatello e in seguito ai baroni Giunti, con il casolare risalente al 1600. Nei primi anni ottanta ho iniziato a collaborare con l’Istituto Sperimentale dell’Olivicoltura, dopo otto anni (1990) di ricerca, analisi e indagini, siamo riusciti ad individuare il periodo migliore per la raccolta delle olive, ottenendo un pluripremiato olio, ottenuto da agricoltura biologica, fruttato dal sapore lievemente
amaro, piccante con retrogusto di mandorla e rosmarino. Nello stesso anno ho avviato la trasformazione del terreno e sono nati accanto agli ulivi secolari , i primi vigneti da cui col tempo e sacrifici ho ottenuto il mio
primo vino.
Vino, olio e non solo…
Il cuore dell’azienda palpita nel vecchio Casale e nel piccolo borgo del 1600, con la caratteristica chiesetta coeva, circondato da rustiche villette in pietra, ricavate dalle tradizionali costruzioni rurali, con ampie e confortevoli stanze abbellite da terrazzi fioriti e arredate con la semplicità che si adatta alla vita di campagna. “Felice e colui che fa felice gli altri”, la frase impressa sul muro dell’edificio principale all’altezza della meridiana accoglie con benevolenza chiunque varchi la soglia di ingresso ritrovandosi in un mondo d’altri tempi. Chi arriva in contrada Dattilo ama la tranquillità assoluta, il dolce far niente, ama i soggiorni all’insegna di un’immersione profonda nella natura, lontano dai ritmi frenetici della città, in un luogo che ci fa ritornare ai valori più autentici della vita dei campi, dell’aria pulita, dei sapori di una volta, dell’accoglienza festosa. Un luogo fatto apposta per ritrovare l’armonia perduta.. Dall’esigenza di esprimere lo stretto legame con la tradizione storica, antica e moderna e il territorio, il “Ristorante Dattilo” si fa portavoce di un messaggio di qualità dell’enogastronomia in Calabria. Differenziato dal ristoro agrituristico più rustico e legato esclusivamente alla cucina territoriale, il ristorante permette di gustare piatti che si ispirano alla tradizione calabrese, ma in chiave creativa, rivisitando le antiche ricette e sfruttando i prodotti da noi coltivati, per far esaltare i sussulti di gola e soddisfare i palati più esigenti. La cucina è basata sul fresco, non c’è nulla di precotto o congelato, il menù è settimanale e permette di realizzare circa 500 piatti diversi nell’arco di un anno. Ai fornelli, giovani cuochi guidati dallo chef Franco Rizzuti. Allestito nei locali dell’antico frantoio, ne è derivato un ambiente raffinatissimo, caldo per il contaminarsi della pietra a vista con il legno delle travature, arredo d’autore e luci soffuse con un sottofondo sound appena percepito, discrezione nel servizio ed un’eccellente carta dei vini. Ciò che conta di più è il calore dell’accoglienza, la professionalità del personale che vi circonda di tutte leattenzioni che si portano alle persone care. Oggi l’Azienda Ceraudo si estende su 60 ettari, di cui 38 di uliveti, 20 di vigneti e 2 da agrumeti.
“Ho iniziato da solo rincorrendo un sogno, oggi i miei figli mi accompagnano nella gestione azienda, ognuno ha un ruolo diverso, ma tutti lo stesso obiettivo: continuare!”