Filadelfia: l’antica Castelmonardo
I confini
E’ un comune di 5.810 abitanti in Provincia di Vibo Valentia, che si caratterizza per la sua posizione geografica, in collina, a pochi chilometri dal mar Tirreno. Filadelfia è circondata nel lato est da una montagna, ricca di vegetazione e di sorgenti d’acqua. Nelle vicinanze del paese è da sottolineare la presenza del lago Angitola.
Filadelfia è facilmente raggiungibile con ogni mezzo. A circa 12 km c’è lo svincolo dell’Autostrada A3 di Pizzo Calabro. L’aeroporto e la stazione ferroviaria più vicini sono a Lamezia Terme, circa 25 km.
Il centro urbano
Prima del terremoto avvenuto nel 1783 il suo nome era Castelmonardo. Il sisma la rase al suolo. La ricostruzione del paese fu realizzata con un progetto urbanistico altamente qualificato per quei tempi,finanziato e coordinato dalla Massoneria, di stampo tipicamente illuminista, a griglia, secondo una visione globale quadrangolare. Ancora oggi esso viene considerato un esempio rinomato delle concezioni filosofico-esteiche e urbanistiche del ‘700.
Il centro urbano è caratterizzato dalla piazza Monsignore Serrao, ai quattro angoli della quale sorgono le chiese del paese:
– Santa Barbara.
– San Francesco (che ospita un’importante statua del Santo), dai nomi delle chiese traggono il loro nome i rioni.
– San Teodoro.
– Madonna del Carmine.
Secondo la tradizione
E’ rinomata, soprattutto nella zona, per la tessitura artigianale realizzata con antichi telai a mano.
In estate spiccano due sagre del paese: la sagra delle patate e la sagra dei “favuocciula”. I favuocciula sono delle piccole fave essiccate, le quali vengono cotte nelle pignatte, pentole di terracotta usate nella cottura dei cibi nel caminetto. Tipicamente, vengono mangiate utilizzando a mo’ di cucchiaio uno strato di cipolla rossa di Tropea.
Un proverbio su Filadelfia dice: ” u’ filadelfianu tira a’ petra e ammuccia a’ manu “.