Gioiosa Ionica: la storia
Dal mar Jonio giungendo da oriente, vennero i Greci, verso il VI secoolo a.C., e fondarono numerose colonie sulle Magna Grecia, che ad un tratto si trovò più florida e potente della patria d’origine.
Ma verso il 210 a.c. le colonie greche caddero sotto i Romani e divennero a tutti gli effetti province di quel grande impero che dominava il mondo. Sulla costa jonica, tra le città greche di Caulonia e Locri, di cui restano imponenti rovine non ancora del tutto riportate alla luce, sorse Mystia nella valle del torrente Torbido (a quel tempo in parte navigabile).
Restano di quell’epoca imponenti testimonianze tra cui il Teatro, ancora oggi utilizzato per importanti manifestazioni culturali, e il Naniglio, che sorge in una zona anticamente chiamata “li Bagni”.
Nel 986 l’antica Mystia fu distrutta dalle orde saracene che si abbatterono sulle coste depredandole e saccheggiandole. I pochissimi superstiti fuggirono verso l’interno e, a circa un miglio dalla vecchia città, su un inaccessibile sperone roccioso (che molto bene si prestava alla difesa) fondarono Mocta Geoliosa. Furono costruite torri di avvistamento e difesa che, dal mare, a poco più di un miglio di distanza, una dall’altra, salendo verso Gioiosa, permettevano di segnalare per tempo l’arrivo del nemico.
Sul nome di Gioiosa gli storici non si trovarono mai d’accordo, ma l’etimologia più probabile della parola pare sia quella che deriva dal greco “Ghe = terra” e “Eliose = solatia”. Dunque “Geliosa o Geoliosa = terra solatia, città del sole”.
La gente del posto tramanda di padre in figlio l’antica leggenda di “una ragazza bellissima che, andando di notte al primo appuntamento con un pastore del luogo che da anni la corteggiava, cadde dalla rupe e si sfracellò”. La fanciulla si chiamava Giojosa ed il nome rimase alla località dove ora sorge la città di GIOIOSA JONICA.
(Tratto da “C’era una volta Gioiosa” di Tiziano Rossi)
Da vedere:
Cinta muraria
La cinta muraria racchiude tutto l’antico abitato sin dal XV secolo. Essa è stata costruita fra il 1437 ed il 1455. È molto suggestiva e presenta, lungo il suo corso, archi, cammi camminamenti di ronda, ecc. Successivamente molti palazzi hanno utilizzato la muraglia come base d’appoggio per le proprie fondamenta.
Castello normanno – Pellicano
Il castello normanno, altresì chiamato Castello Bizantino e Castello dei Carafa, si erge sul punto più alto della rocca che sovrasta il paese. La costruzione dovrebbe risalire al [XIII secolo]; nel 1559 divenne proprietà dei marchesi Caracciolo, che ne furono proprietari fino al XIX secolo, quando passò ai marchesi Pellicano Barletta, attuali proprietari. Possiede due torri, un cortile, un fossato ed un palazzo cinquecentesco annesso, già dimora dei feudatari. Tale edificio ha costituito il primo nucleo abitato della comunità gioiosana.
Chiesa Matrice
La chiesa Matrice è il più antico luogo di culto urbano di Gioiosa Ionica, edificato su una rupe non lontana dal castello. Ricostruita malamente negli anni 1930, possedeva importanti opere d’arte, tra le quali tele esposte Palazzo Amaduri. Possiede ancora oggi pregevoli altari del XVIII secolo, fra i quali quello del Santissimo Sacramento, realizzato nel 1756.
Palazzo Zarzaca
Palazzo Zarzaca (oggi Logozzo) è un monumentale edificio che sorge al largo della Chiesa Matrice, caratterizzato dalla presenza di due caratteristiche logge barocche complete di originaria inferriata. Fu costruito dalla famiglia Zarzaca; passò successivamente ai Pellicano Spina, i quali lo restrutturarono nel 1975, come riporta la data scolpita sul portale.
Palazzo Naymo Pellicano Spina
È il più grande edificio privato situato nel borgo medievale gioiosano, all’interno delle mura di cinta. Il palazzo sorge in particolare su un ampio tratto della muraglia di Gioiosa Ionica. Nel livello inferiore del palazzo sono ancora visibili i muri perimetrali della fortificazione ed il camminamento di ronda. Vi si accede da un portale granitico realizzato nella seconda metà del XVIII secolo, quando furono effettuati i lavori di ristrutturazione che hanno conferito al palazzo l’aspetto odierno, trasformando gli originari due corpi di fabbrica di età basso- medievale (XV secolo). Su di un bastone, ancora esistente, poggiava un lato della porta Barletta. Il palazzo è caratterizzato da oltre quaranta ambienti, una biblioteca storica ed un archivio privato storico riconosciuto di interesse nazionale dellaSovrintendenza ai Beni Archivistici.
Naniglio
Il Naniglio è un complesso di ruderi di una villa di epoca greco-romana(II secolo – III secolo d.C.).
Palazzo Ripolo-Girardis
Palazzo Ripolo-Girardis (oggi Marconi) è un antichissimo edificio d’origine medievale, costruito ed integrato nella cinta muraria, di proprietà delle famiglie Ripolo e Girardis.
Palazzo Amaduri
Palazzo Amaduri fu costruito nel XV secolo come residenza della famiglia nobile dei Condercuri. Estintasi la casata nel 1694, il palazzo fu ereditato dalla famiglia Amaduri, la quale, con lavori che si protrassero fin oltre la seconda metà del XVIII secolo(secondo la datazione sul portale), lo fece ampliare. Attualmente è di proprietà del comune.
Chiesa di San Rocco
La chiesa di San Rocco è situata nei pressi di Palazzo Amaduri ed è dedicata, per l’appunto, a San Rocco, patrono di Gioiosa Ionica. All’interno della chiesa vi sono la statua di Sant’Anna, scolpita da Rocco Murizzi e la statua in cartapesta di Maria SS. Ausiliatrice, di Donna Gemma Incorpora.
Fontana Ferdinandea
La fontana Ferdinandea fu fatta costruire dal re Ferdinando I ed è datata 1822.
Manifestazioni, feste e sagre
* Festa e processione di San Rocco, ultima domenica di agosto.
* Mercato domenicale.
* Sagra del pezzo duro.