Il Faro, la quarta edizione 2012
Vibo Marina, 25 Agosto 2012
Giunta oramai alla sua quarta edizione, torna anche quest’anno “Il Faro – uomini che lasciano il segno” per premiare nuove storie che lasciano il segno. L’ appuntamento è per il 25 agosto 2012, sul palcoscenico allestito nella spettacolare cornice del Porto di Vibo Marina, alle ore 21.00
Lo spettacolo sarà presentato da Piero Muscari e Manila Nazzaro.
Tra i premiati
Teddy Reno
Faro allo Spettacolo
Nato a Trieste, al secolo Ferruccio Merk – il cognome austro-ungarico viene presto sostituito da Ricordi per “italianizzare” i cognomi stranieri, come imposto dal regime fascista – cantava in americano le canzoni del dopoguerra.
Dopo essersi esibito per le truppe angloamericane in Europa con la Teddy Foster Band, tra il 1945 e il ‘47, fonda la CGD, Compagnia Generale del Disco, da lui diretta per ben 22 anni. Tra il 1948 e il 1961 la CGD stravolge la discografia esistente: interprete del genere romantico-melodico della canzone italiana cantata con mood americano, Teddy si cimenta con brani di grande successo internazionale, come Addormentarmi così, Trieste mia, Muleta mia, Aggio perduto o’suonno, Accarezzame, Na voce na chitarra e o’ poco e’ luna, Chella lla, Piccolissima serenata. Negli anni cinquanta lancia con la propria etichetta artisti del calibro di Johnny Dorelli, Jula De Palma e Betty Curtis. Ottimamente piazzato al Festival di Sanremonel ‘53, vince nel 1960 con la canzone Libero .
A partire dalla metà degli anni ’50 si dedica soprattutto alla TV con programmi,come Canzoni al caminetto e Souvenir, che ospitano personaggi stranieri d’eccezione in visita in Italia. Nel 1962 matura l’idea di proporre ad Ariccia, sui Castelli Romani, il Festival degli Sconosciuti con lo slogan “Perdete la S!” . La prestigiosa manifestazione, creata ad hoc per il lancio artistico di nuovi talenti e sponsorizzata dalla R.C.A, vede la vittoria schiacciante di una giovanissima cantante di Torino, Rita Pavone. Il nostro premiato racconta che Rita, accolta subito con simpatia dall’intero parterre della giuria, da Totò a Manfredi, da Alberto Sordi a Gina Lollobrigida, riesce a conquistare tutti grazie a verve, talento e carica adrenalinica.
Lelio Luttazzi
Faro allo Spettacolo (Faro alla Memoria)
L’attore, cantante, direttore d’orchestra, musicista, regista, scrittore, showman e conduttore televisivo, nasce a Trieste il 27 aprile 1923. Vent’anni dopo avviene l’incontro con Ernesto Bonino (cantante torinese molto noto all’epoca) che rimane colpito da Luttazzi, al punto di chiedergli di comporre una canzone per lui. Bonino la incide: è la celeberrima Giovanotto matto, che diventa un grande successo.
Lelio decide così di fare il musicista; nel 1948 si trasferisce a Milano e inizia a lavorare presso la casa discografica CGD (fondata dal suo concittadino Teddy Reno), con l’incarico di direttore musicale.
Nel 1950 a Torino assume l’incarico di direttore dell’orchestra d’archi della Rai; da lì inizia una carriera strepitosa come artista a tutto tondo. Nel 1952 si trasferisce a Roma per dirigere una delle orchestre di musica leggera con le quali parteciperà a diversi programmi di varietà. Scrive canzoni dal carattere apertamente jazzistico e piene di swing, interpretandole al pianoforte e cantandole in uno stile molto personale. Compone Una zebra a pois, cantata da Mina; Vecchia America per il Quartetto Cetra; Eccezionalmente, sì per Jula De Palma; You’ll say tomorrow registrato in italiano da Sophia Loren; si lancia anche nel divertissement con El can de Trieste, da lui stesso cantata in dialetto triestino.
Presenta poi trasmissioni televisive di grande successo, come Studio Uno con Mina, Doppia coppia con Sylvie Vartan, Teatro 10, Ieri e oggi. È anche attore, con Michelangelo Antonioni e Dino Risi; è compositore di colonne sonore di film, tra i quali Totò, Peppino e la malafemmina, Totò lascia o raddoppia? e Venezia, la luna e tu. Ma sicuramente la trasmissione che gli regala più notorietà è la radiofonica Hit parade, la vetrina settimanale dei dischi più venduti, andata in onda ininterrottamente dal 1967 al 1976.
Dopo un lungo periodo lontano dalle scene, nel novembre 2008 (dopo 60 anni trascorsi tra Milano, Torino e soprattutto Roma, in zona Trastevere), decide di ritornare definitivamente a casa sua, a Trieste, assieme alla moglie Rossana, conosciuta nel 1975 a Roma e sposata nel 1979 a Cerveteri con rito civile.
Per l’occasione il regista Pupi Avati gira un film-documentario. Nel 2009 partecipa al Festival di Sanremo condotto da Paolo Bonolis, accompagnando al pianoforte Arisa nel brano Sincerità e suonando Vecchia America. Malato da tempo di una neuropatia, l’artista si spegne la notte dell’8 luglio 2010 alle ore 2:45, all’età di 87 anni, nella sua casa di Trieste, tra le braccia della moglie. Il 22 ottobre 2010 nasce – per volere di Rossana Luttazzi, moglie del Maestro – la Fondazione Lelio Luttazzi (www.fondazionelelioluttazzi.it) e subito dopo il Premio Lelio Luttazzi: concorso nazionale per giovani pianisti jazz. È di questi giorni la pubblicazione, da parte di Einaudi, del romanzo di Luttazzi “L’Erotismo di Oberdan Baciro”, una storia briosa e imprevedibile, come la migliore delle sue improvvisazioni jazz. Attualmente la Fondazione Lelio Luttazzi lavora alla preparazione di una mostra itinerante sull’artista, per portare nelle principali città italiane testimonianze del percorso straordinario di Lelio Luttazzi, amato – oltre che per la genialità creativa di fine esecutore e brillante show-man – per il suo spessore umano e per la sua sensibilità intellettuale, culturale e civile. Doti che ancora suscitano nel suo pubblico un affetto che va oltre il lato strettamente artistico del Maestro.
Callipo group
Azienda Faro
Quella dell’azienda Callipo è una storia di mare, di uomini e di passione per la qualità. Un successo imprenditoriale consolidato nel tempo da generazioni.
Fondata nel 1913 dal bisnonno dell’attuale amministratore Filippo Callipo, a Pizzo, località nota sin dall’antichità per la pesca del Tonno di Tonnara, nel 2 2013 festeggerà i suoi “primi” cento anni.
Filippo, la quarta generazione dei Callipo, persegue con passione e dedizione la filosofia del fondatore, “la qualità innanzitutto” e grazie ad un’oculata strategia di sviluppo guida l’azienda di famiglia verso prestigiosi traguardi, soprattutto in ambito di certificazione di qualità e rispetto di ambiente, etica, salute e sicurezza. A riconoscimento della sua eccellenza come imprenditore “di qualità” viene nominato Cavaliere del lavoro, la più alta onorificenza conferita dallo stato. Il programma rinnovatore di Callipo investe anche politica, solidarietà, scuola e cultura. L’Associazione Io Resto in Calabria, da lui fondata durante la presidenza della regione, promuove e diffonde sul territorio la necessità di impiegare in loco potenzialità, talenti e risorse umane locali per evitarne la dispersione e la fuga all’estero. E’ fondamentale dar voce ai calabresi e tracciare un nuovo protagonismo del sud nel panorama italiano: per questo Filippo promuove la partecipazione dei cittadini alla vita sociale, economica e politica con progetti a favore dei giovani e valorizzazione dei buoni esempi presenti sul territorio. La Callipo Gelateria, che diffonde in Italia e nel mondo la tradizione gelatiera di Pizzo e il Popilia Country Resort, locato sul Golfo di Sant’Eufemia, ne sono due espressioni importanti. Progetto fondamentale nella vita dell’imprenditore, frutto di commistione tra valori perseguiti e passione personale, è la gestione della squadra di pallavolo maschile di Vibo Valentia, la Volley Tonno Callipo.
Per maggiori informazionì e sul cast artistico vai sul sito ufficiale del premio.
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