Mariarosaria Russo: “Io non ho paura. Nella guerra tra i potenti e i deboli vince la verità che nutre i sogni”
“Nel 2019, alla scadenza del contratto, ho deciso di andare via da Rosarno come dirigente scolastico e, con effetto immediato, dismetto ogni ulteriore impegno istituzionale, compresa la gestione dei beni confiscati alla mafia assegnati alla scuola, che il Collegio dei docenti ha deliberato all’unanimità, su mia proposta, di restituire alla Procura di Reggio e al Prefetto”.
E’ questo l’annuncio choc che Mariarosaria Russo, conosciuta in Italia e all’estero come la “preside coraggio”, ha fatto nel corso della “Lezione di legalità”, alla quale, ieri mattina, giovedì 18 gennaio, hanno preso parte oltre duemila persone tra studenti, docenti, dirigenti scolastici, giornalisti, sindaci, esponenti del mondo culturale e del volontariato, che hanno affollato la palestra e l’auditorium del Liceo “Piria”.
“Se sono stata costretta a chiamare a raccolta tutti voi – ha detto la Russo – è perché del mio operato devo rendere conto ai miei studenti, ai miei docenti, a tutte le persone che hanno creduto in me, accompagnandomi in questa meravigliosa avventura durante gli anni di dirigenza nei vari istituti, dove tutti assieme abbiamo innalzato barriere contro ogni forma di illegalità, violenza, sopraffazione”.
Come un fiume in piena, la preside Russo denuncia i tentativi di delegittimazione operati contro di lei, da quando si è fatta paladina, non a parole ma nei fatti, della lotta alla mafia. “Gli “uomini delle tenebre” non hanno gradito che io abbia gridato “restituite il corpo di Fabrizio Pioli”, ritrovato su quei terreni confiscati che poi sono stati assegnati all’Istituto “Piria”, dopo non poche difficoltà di natura burocratica; terreni, che pur sottratti dallo Stato sin dal 1991 ad una ben nota consorteria mafiosa risultavano fino al 2017 ancora intestati ai vecchi proprietari che continuavano a coltivarli”.
E gli “uomini delle tenebre” – prosegue nel racconto – hanno portato avanti l’opera di delegittimazione quando la Russo, nominata reggente dell’ alberghiero “Persefone” di Locri ha chiesto alle autorità interessate che la scuola venisse trasferita in locali più idonei, abbandonando quelli in cui era collocata da 30 anni, per i quali la provincia di Reggio pagava ai privati un canone annuo di 300.000 euro, somma con la quale si sarebbero potute costruire decine di altri istituti.
Una vicenda dai contorni poco chiari che ha indotto la preside Russo, il 30 novembre scorso, a presentare una corposa denuncia al procuratore della Dda di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo, “per palese tentativo di delegittimazione, operato da apparati dello Stato che hanno redatto informative con falso ideologico artatamente costruito”. Il riferimento è ad informative di esponenti delle forze dell’ordine che – precisa la Russo – hanno dichiarato falsamente che la sottoscritta è la nipote del boss Piromalli”.
“In ultimo, apprendo dalla stampa di essere indagata per abuso d’ufficio per avere acquistato, quale reggente del Liceo scientifico di Roccella, nell’ambito di un progetto ministeriale antimafia, dei libri da dare in comodato d’uso agli studenti, nel ruolo di vicepresidente, prima, di coordinatrice e socia dell’associazione Riferimenti, poi, ruoli da me non ricoperti all’epoca dell’acquisto”.
Su quanto accadutole, la Russo chiede l’intervento del Presidente della Repubblica, del Ministro della Giustizia e della Presidente della Commissione nazionale antimafia.
“In questi anni di magistero scolastico – ha dichiarato la Russo – non ho fatto altro che il mio dovere, seguendo gli insegnamenti di grandi educatori come la Montessori, don Milani e don Bosco. Un doveroso ringraziamento ai magistrati che hanno sostenuto il percorso rivoluzionario della “pedagogia delle scelte responsabili”: Arcadi, Cerreti, Cotroneo, Creazzo, De Bernardo, De Raho, Di Palma, Gratteri, Lombardo, Manzini, Minniti, Musolino, Paci, Pignatone, Prestipino, Sferlazza; il questore Grassi, il prefetto Di Bari; i colonnelli dei Carabinieri Falseri e Scafuri; il cap. Lombardo; il col. GdF Barbera; e il vice questore Trotta.
Continuerò a fare volontariato, dedicandomi ai detenuti, ai tossicodipendenti e agli anziani, nella consapevolezza che sono una maestrina che tenta di costruire coscienze. Non mi resta che dire, come Enzo Tortora: Io sono innocente, spero che lo siate anche voi”.
Gli oltre 2000 ospiti in piedi, parafrasando Venditti, hanno cantato “Grazie Russo ,che ci fai credere e sperare ancora in una Calabria Nuova” .
La lettera degli Studenti alla Preside MariaRosaria Russo
E’ un onore per me porgere, a nome di tutti gli studenti e docenti di questa scuola, un ringraziamento sincero alla nostra Preside, Mariarosaria Russo, che da più di dieci anni ormai coordina e dirige le nostre azioni con entusiasmo, partecipazione, speranza e soprattutto con il suo motto “sorridere sempre” divenuto per molti quasi un mantra. Come una compagna di viaggio, ha svolto insieme a noi un’azione profondamente radicata sul territorio ed aperta alla comunità in un libero e reciproco scambio di collaborazione. Non è stato, non è tuttora facile per lei stare a contatto con una realtà che spesso si misura col disagio, col disvalore di una società attanagliata dall’illegalità e dalla sopraffazione e nonostante tutto andare oltre la fragilità e la precarietà dei risultati di volta in volta conseguiti con nuove battaglie, nuovi progetti, nuove speranze per scoprire e valorizzare la ricchezza professionale ed interiore di ciascuno di noi, docenti e allievi. Il risultato è stato una politica scolastica ed una scuola dell’eguaglianza ma anche del merito, affinché a tutti siano date le stesse possibilità, senza discriminazioni, così come i mezzi per emergere e valorizzare i propri talenti. Una scuola che ha fatto crescere e maturare una coscienza civile rinnovata e una cittadinanza responsabile di cui abbiamo estremo bisogno. Impossibile non ricordare in questa sede le numerose occasioni di scambio di culture ed esperienze offerte a noi allievi con i viaggi studio a Dublino, Malta, Bruxelles prima e adesso in tutta Europa con i progetti Erasmus. Indimenticabili poi i musicals e le attività teatrali che hanno portato alcuni studenti ad esibirsi persino al Giffoni film festival. Ancora le diverse ed articolate esperienze di alternanza scuola- lavoro che ci hanno permesso di conoscere alcune realtà lavorative molto interessanti. Infine il percorso di legalità che accompagna la nostra crescita dal 2007 e che ha permesso a noi giovani di conoscere eccellenti protagonisti della giustizia e ha infuso nel nostro animo un nuovo desiderio di rivalsa sociale, seguendo le direttive del giusto e dell’onesto.
Noi studenti la ringraziamo preside per il suo fondamentale contributo alla nostra crescita e formazione, ma anche i docenti possono rivendicare di aver vissuto insieme a lei un percorso di evoluzione professionale e umana, un cammino di corresponsabilità per condividere gli obiettivi educativi e formativi e la realizzazione di una società della conoscenza e della convivenza, improntata a nuovi e profondi valori morali. Un lavoro di team, nutrito di confronto e collaborazione, che ha generato un clima di fiducia, rispetto e ammirazione nei suoi confronti, difficilmente incrinabile da qualche difficoltà o equivoco che talvolta può emergere.
Lei preside ci saluta spesso dicendo “La preside vi ama”. Adesso è il momento di dirle, da parte di tutti noi docenti e alunni, che anche noi la amiamo e la riconosciamo come guida fondamentale, come faro di orientamento di questo istituto scolastico. Non mollare Mariarosaria Russo, non mollare mai!
Gli allievi e il personale docente e non docente dell’IPSSA DEA PERSEFONE di Locri.
Abbiamo tanto riflettuto sulle parole da trovare per esprimerle tutta la nostra riconoscenza e siamo arrivati alla conclusione che tutto ciò che noi proviamo possa essere sintetizzato in un unico, ma immenso grazie.
Grazie
Per averci sempre fatto sentire dei protagonisti
Per esserci sentiti destinatari di tanto affetto
Per essere stati coinvolti nei suoi numerosi progetti
Per averci fatto sentire sempre parte integrante della sua famiglia scolastica
Ma il grazie più grande è quello di averci permesso di lasciare, dopo anni di tentativi a vuoto, una sede fatiscente, che metteva a rischio quotidianamente la nostra integrità, ed averci permesso oggi di esercitare il nostro sacrosanto diritto allo studio ridandoci una parvenza di dignità.
Sappiamo che questo è stato un risultato raggiunto con enorme difficoltà e per questo Le siamo grati.
Si educa con l’esempio e noi vogliamo farle sapere che Lei per noi questo è stato!
Un esempio di come perseverando, nel pieno rispetto della legalità, si possano raggiungere sempre gli obiettivi prefissati.
Le auguriamo di cuore che possa sempre avere la forza necessaria per alimentare le speranze dei giovani che, in una terra irta di difficoltà come la nostra, spesso tendono a perderle.
Nell’augurarci che Lei rimanga il più possibile a dirigere la nostra scuola, le vogliamo far giungere con queste poche righe tutto il nostro affetto.