Mauro Fiore: l’occhio di un calabrese nel film “Avatar”
Il direttore della fotografia, l’italiano Mauro Fiore, racconta le riprese ‘live action’
Il lavoro del direttore della fotografia, l’italiano Mauro Fiore, ASC si è focalizzato sulla creazione di un look polveroso e desolato del complesso industriale di Hell’s Gate. “Ciò che Jim coglieva con il performance capture e ciò che io creavo nelle sequenza live action dovevano essere coerenti“, spiega Fiore. Il quale ha adottato il 3D Fusion Camera System e si è dedicato alle riprese live action con stile e precisione.
La maggior parte di queste scene è stata girata a Wellington in Nuova Zelanda, dove sono stati costruiti dei set enormi: comprendevano la Sala di Collegamento, il Bio-Lab, struttura in cui si trovano le capsule amniotiche contenenti i corpi degli avatar che hanno completato lo sviluppo raggiungendo l’età adulta durante i sei anni di viaggio dalla Terra a Pandora, l’Ops Center, infine la roccaforte militare di Armor By.
In tutti gli ambienti di Avatar, Cameron crea un’esperienza di coinvolgimento pieno, in cui gli spettatori provano la sensazione di trovarsi accanto ai personaggi mentre vivono le loro avventure. Il regista e Landau sono da tempo sostenitori del cinema 3D, ma entrambi sottolineano che Avatar è un’esperienza coinvolgente anche con la tradizionale visione 2D.
“Jim e io abbiamo condiviso la nostra passione per il 3D con i distributori e gli spettatori in tutto il mondo“, dichiara Landau. “Pensiamo che il rinascimento del 3D sia finalmente arrivato. Viviamo la vita in 3D, perciò perché non trasferire l’esperienza anche al mondo del cinema? Ciò premesso, sia nel formato 2D sia in quello 3D, il pubblico proverà la sensazione di essere andato su un mondo lontano e di aver camminato tra i suoi abitanti“.
Mentre sviluppava Avatar, Cameron ha iniziato a lavorare a un nuovo 3D Camera System, che ha messo a punto insieme al socio Vince Pace della Pace Technologies, avvalendosi di tecnologia Sony HD e Fujion HD. Ma prima che Avatar diventasse una realtà, l’obiettivo di Cameron con il nuovo sistema 3D digitale era di ricreare per il pubblico l’esperienza dell’esplorazione delle profondità oceaniche con una chiarezza senza precedenti.
Le esperienze maturate da Cameron con “Ghosts of the Abyss” e “Aliens of the Deep” hanno non solo dato impulso alla sua visione tridimensionale di Avatar, ma hanno anche ispirato uno degli elementi che caratterizzano il design e l’illuminazione del film. Nei fondali oceanici, Cameron ha assistito al fenomeno di alcune forme di vita che, nella totale oscurità, emanano bagliori e brillano di una luce quasi sovrannaturale. Il regista infine ha applicato questa ‘bio-luminescenza’ all’ambiente di Pandora, che di notte prende vita attraverso una radianza diffusa.
Biografia:
Mauro Fiore è nato a Marzi, Cosenza, dove è vissuto fino all’età di sette anni. Fiore lavora come direttore della fotografia in campo internazionale, prevalentemente per il cinema statunitense, ed è membro dell’American Society of Cinematographers. Ha lavorato sempre dietro le quinte, come operatore di camera e tecnico luci, dagli anni ’90 in poi ha iniziato a lavorare assiduamente come direttore della fotografia di film come La vendetta di Carter, Training Day, Smokin’ Aces e molti altri.
Nel film d’animazione 3D di fantascienza Avatar, diretto e prodotto da James Cameron uscito sul finire del 2009 e già divenuto un Cult del cinema moderno, Fiore è stato il direttore della fotografia.