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milone da Crotone, personaggi calabresi

Il Crotoniate Milone: biografia

Milone è stato il più celebre atleta dell’antichità. Si narra che da ragazzo, per allenarsi, portasse sulle spalle addirittura un vitello; a soli 15 anni partecipò alle sue prime Olimpiadi e vinse nella categoria della lotta; prese ancora parte ai giochi e vinse, fra il 540 a.C. e il 512 a.C., per altre sei volte; sei, inoltre, le vittorie ai Giochi Pitici, dieci ai Giochi Istmici e nove ai Giochi Nemei. Per le sue imprese, un ammiratore di nome Dameas gli fece erigere una statua nello stadio di Olimpia: l’atleta viene rappresentato dritto su un disco unto di olio, con i piedi uniti, un melograno nella mano sinistra e con gli occhi bendati. Condottiero di grandi capacità (guidò, con altri, l’esercito crotoniate alla vittoria nello scontro del 510 a.C. con Sibari), dedicò la sua esistenza non solo allo sport, ma anche alla sapienza e al senso civico: fu discepolo di Pitagora, di cui si dice che sposò la figlia, e la sua casa divenne punto d’incontro sia della scuola pitagorica che delle riunioni cittadine. Secondo una leggenda, Milone sarebbe morto in tarda età divorato dai lupi: si narra, infatti, che durante una passeggiata nel bosco vide un tronco di quercia con una fenditura al centro; pensando di mettere alla prova la propria forza, aprì il tronco, ma quando la pressione cessò e il tronco tornò in posizione originale, le sue mani rimasero incastrate, tanto da non riuscire a liberarsi.